Ogni autentico percorso filosofico nasce da qualcosa
che precede il pensiero razionale strutturato. Prima che la mente possa
articolare concetti e costruire sistemi, esiste già in noi una forma di
conoscenza primordiale e immediata dell'essere, una Weltanschauung.
Quando ci si avvicina alla filosofia, si porta con sé un'intuizione fondamentale che non è frutto di ragionamento ma di esperienza
diretta. È una comprensione che precede il linguaggio e che resta, per sua
natura, ineffabile.
Questa conoscenza non si può descrivere completamente attraverso proposizioni logiche, poiché è la condizione stessa
che rende possibile ogni tentativo di articolazione concettuale.
Come osservava Dostoevskij, si conosce questa
dimensione "senza corrispondenza" – cioè senza la mediazione di
simboli o rappresentazioni. È una conoscenza diretta, immediata, che sfugge
alla cattura del linguaggio pur essendo innegabilmente presente.
La dialettica, con il suo movimento di tesi, antitesi
e sintesi, non è che un tentativo di dare struttura razionale a qualcosa che,
in origine, si manifesta come intuizione unitaria.
Quando il filosofo sviluppa il suo sistema, sta essenzialmente
cercando di tradurre in concetti un'esperienza che precede i concetti stessi. È
come se la filosofia fosse il tentativo di cartografare un territorio che già
conosciamo intimamente, ma che non possiamo descrivere direttamente.
L'intuizione
fornisce la materia prima, l'esperienza fondamentale dell'essere, il pensiero
razionale tenta di organizzare questa esperienza in strutture comprensibili e
comunicabili.