Controinformazione

Una controinformazione autentica non aggiunge fantasie, ma rivela l'essenziale. Solo quando si abbandonano le interpretazioni soggettive per abbracciare una lettura lucida della realtà si acquisisce chiarezza.

Osservare senza distorsioni emotive o ideologiche, non è passività – è il prerequisito dell'azione consapevole.

Invece gran parte delle voci nella cosiddetta "controinformazione" offrono non fatti, ma narrazioni alternative contaminate dalle stesse tattiche manipolative che pretendono di combattere. Presentano ipotesi come certezze, collegano eventi casuali in trame fantastiche, sostituiscono l'analisi rigorosa con l'indignazione preconfezionata.

Il bello è che poi si accusano a vicenda di essere falsi controinformatori. Ad ogni intervento iniziano con "i falsi controinformatori vi dicono così, invece io..."

La vera resistenza all'informazione manipolata dei media è innanzitutto una disciplina mentale: osservare senza recitare un copione predeterminato, distinguere tra ciò che sappiamo e ciò che supponiamo, mantenere quella calma interiore che non è indifferenza, ma è il fondamento della lucidità. Solo allora si possono identificare degli spazi reali di intervento, senza sprecare energie in battaglie immaginarie o reazioni automatiche.

La vera controinformazione non suggerisce cosa pensare ed è libera dal bisogno di confermare le proprie convinzioni.