La società della "novità perpetua" ha
trasformato le persone in consumatori anche delle relazioni e dei progetti di
vita. Come bambini viziati, si salta da un'esperienza all'altra cercando il
brivido del nuovo, senza mai scavare in profondità. Che sia in amore o in
amicizia. La vera crescita non sta nell'accumulo di esperienze superficiali, ma
nella capacità di esplorare le infinite sfumature di ciò che già abbiamo.
Un'amicizia duratura rivela strati di comprensione che nessun rapporto fugace
può dare. Un progetto portato avanti con costanza genera una maestria che
nessun "assaggio" superficiale può eguagliare. L'amore maturo scopre
una profondità di intimità che il semplice innamoramento non può raggiungere.
La noia che si prova non è un segnale che bisogna cambiare, ma è l'invito ad
andare più in profondità. È nella resistenza a questo impulso di fuga che si
cresce davvero. La costanza non è monotonia, è il coraggio di esplorare gli
strati più profondi dell'esperienza. Chi salta continuamente da una novità all'altra
sta in realtà fuggendo da se stesso, perché è più facile cercare nuovi stimoli
esterni che affrontare la sfida della crescita interiore. Ma alla fine, questo
vagare superficiale lascerà un vuoto che nessuna novità potrà colmare.