Negli ultimi decenni abbiamo assistito a una
crescente idealizzazione del metodo Montessori. Si è trasformata Maria
Montessori, educatrice innovativa del suo tempo, in una sorta di figura quasi
mistica dell'educazione moderna.
Non vogliamo qui ora entrare nel merito degli
aspetti dell’educazione montessoriana, ci teniamo però a sottolineare i
pericoli della deificazione di un metodo che ha portato negli anni molti
genitori e educatori a seguire dogmaticamente ogni aspetto, come se fosse una
verità universale e immutabile.
L'educazione dei nostri figli è troppo importante
per essere affidata ciecamente a un singolo metodo o approccio pedagogico.
Ogni bambino è unico, con proprie caratteristiche,
necessità e modalità di apprendimento. L'applicazione rigida di un singolo
metodo educativo può diventare limitante per alcuni bambini che potrebbero
beneficiare maggiormente da approcci diversi o da una combinazione di
metodologie.
Stesso discorso dicasi per il metodo Reggio Emilia, per
l'approccio Waldorf, per la pedagogia steineriana e molti altri.
La vera saggezza nell'educazione sta nel saper
prendere il meglio da diverse metodologie, adattandole alle esigenze specifiche
di ogni bambino e contesto. Mai beatificare una figura e seguirla alla lettera
come fosse una autorità indiscutibile.
Bisogna mantenere uno sguardo critico e informato, valutare
le esigenze individuali del bambino, essere aperti a integrare diversi approcci
educativi, in sostanza evitare il dogmatismo metodologico.
Il contributo di Maria Montessori all'educazione ha
degli aspetti importanti, ma deve essere visto come uno dei tanti strumenti a
disposizione, valorizzandone gli aspetti positivi senza cadere nella trappola
dell'idealizzazione acritica.
Trasformare il suo metodo in un dogma limita le
potenzialità di educare integrando diverse prospettive.
Non esiste un'unica "verità universale" in
ambito educativo. Ogni approccio ha i suoi limiti e contesti di applicazione, e
il metodo Montessori non fa eccezione.