È sorprendente osservare come figli nati dagli
stessi genitori, cresciuti nello stesso ambiente e sottoposti al medesimo
trattamento, sviluppino nel tempo caratteristiche, capacità e attitudini
totalmente diverse. Per esempio due fratelli gemelli diventano crescendo uno un
timido ingegnere e l'altro un"artista egocentrico. Questo accade perché,
come teorizzato da Platone, vi sono delle predisposizioni innate. Secondo una
visione innatista platoniana, la conoscenza non è semplicemente acquisita
attraverso l'esperienza, ma è piuttosto una riscoperta di idee e potenzialità
già presenti nell'individuo. Ecco che pur condividendo l'eredità genetica e
l'ambiente familiare, ogni bambino porta con sé una propria essenza, un insieme
unico di inclinazioni e predisposizioni che si sviluppano in modo singolare.
Così come i semi piantati nello stesso terreno germogliano in modi diversi, i
fratelli rispondono in maniera eterogenea agli stimoli esterni, dando vita a
personalità, abilità e interessi distinti. L'innatismo platonico ci suggerisce
come l'identità di ogni individuo non è plasmata esclusivamente dall'ambiente,
ma affonda le sue radici in una dimensione più profonda dell'essere umano,
riconoscendo l'unicità di ogni esistenza. Ciascuno di noi è un universo a sé
stante, con una propria traiettoria e un proprio destino, guidato da un insieme
di potenzialità innate che si dispiegano in modo singolare.