Tanti
adolescenti non solo non sanno più cosa sia un diario di scuola, perché il
registro elettronico, sistema capillare di biopotere, tiene traccia di tutto,
ma nemmeno hanno più il portafoglio. Documenti, patente, agenda e denaro sono
digitalizzati sul telefonino.
Si esce
con il telefonino, e tanto basta. Sarebbe troppo porsi alcune domande
come: e se non ci fosse rete? E se si scaricasse la batteria?
Internet-dipendenti.
Non immaginano un mondo senza rete. Eppure un mondo disconnessi esiste e deve
continuare ad essere tenuto vivo: invece di pensare a vivere ‘’on-life’’, tanti
dovrebbero imparare a vivere. Non si può negare che Internet rappresenti una
comodità, ma quando questa si trasforma in qualcosa di imprescindibile che
avviluppa la psiche, si perde la libertà. E infatti la libertà ha sempre
interessato i pochi. Non poter immaginare un’alternativa, significa precludersi
una possibilità di esistenza. Non riuscire a pensare ad altro modo di vivere
rende omologati e prevedibili. Oggi è tutto un risuonare di slogan: “Dove vuoi
e quando vuoi!”. Certo, tutto a portata di mano, tutto subito, tutto ovunque,
tutto sempre. Anche tu. Anche tu devi essere sempre raggiungibile, sempre
localizzabile, sempre spremibile, sempre contabilizzabile. Un piccolo puntino
che si muove insieme a tanti altri puntini, come i pixel su uno schermo. La
sincronia deve essere perfetta. Il pixel fuori posto va corretto. O eliminato.
Tanti piccoli puntini pronti ad occupare posti prefissati nella rete neurale
digitale. Funzionali al sistema, questo è importante. Utili per la spremitura.
In
alcuni paesini tedeschi in cui le attività commerciali hanno chiuso, stanno
aprendo supermercati completamente automatizzati, gestiti dall’intelligenza
artificiale e aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7: basta prendere i prodotti
dagli scaffali e metterli nel sacchetto, le videocamere registrano i movimenti
del cliente e il conto è scalato direttamente dall’app del telefonino.
Coloro
che utilizzano il telefonino per qualunque cosa, persino per pagare il caffè al
bar, saranno i primi a esultare quando si diffonderanno i negozi senza
personale. I poveri lobotomizzati, operai senza paga della moderna fabbrica del
digitale, privi di qualunque capacità previsionale, non si renderanno nemmeno
conto di essere condannati alla disoccupazione.
A fronte di una massa di individui che dice frasi come: “Lo smartphone è la mia vita”, diventa ancor più importante tenere vivo un mondo senza internet. L’alternativa alla rete è un’esistenza piena e ricca, fatta di riflessione, introspezione e godimento del bello. Ormai si tratta di una esistenza di élite, riservata ai pochi che ancora riescono a esistere nel mondo vero.
