Snobismo?

"Ma chi è Taylor Swift?" "Tony Effe? Mai sentito." "Mai sentiti nominare..."

Quante volte abbiamo sentito queste frasi pronunciate con un sorrisetto di superiorità? Come se non conoscere i personaggi popolari della nostra epoca sia automaticamente un segno di raffinatezza intellettuale. Come se l'ignoranza su certi deleteri fenomeni culturali sia una medaglia da esibire con orgoglio. Ma cosa c'è davvero di intelligente nel non conoscere ciò che influenza milioni di persone, che plasma la cultura contemporanea e che inevitabilmente influisce sulla società in cui viviamo? È davvero un segno di elevazione culturale? La verità è che spesso si confonde la non conoscenza con la superiorità intellettuale, ci si dimentica che la vera intelligenza sta nella capacità di osservare, analizzare e comprendere i fenomeni del proprio tempo, che ci piacciano o meno. Quando arriva il momento in cui anche i figli iniziano a seguire questi "artisti", come si potrà instaurare un dialogo costruttivo con loro? Come si potranno proporre alternative valide se non si è mai cercato di capire cosa attrae i giovani verso certi decadenti fenomeni culturali? L'intelligenza non sta nel rifiutare aprioristicamente ciò che è popolare, ma nella capacità di comprendere i fenomeni sociali nel loro contesto, analizzarli criticamente e offrire prospettive alternative basate sulla conoscenza. Non c'è nulla di cui vantarsi nel non sapere chi sia un "artista" che riempie i palazzetti o un personaggio che influenza milioni di giovani. Bisogna saper navigare tra diversi livelli culturali, comprendere i meccanismi sociali e offrire una visione critica ed informata di ciò che viene propinato. Conoscerli non significa ascoltarli ogni giorno, né tantomeno alimentarli. Informarsi per capire cosa circola, influenza le masse e i nostri figli è invece necessario.