Il 2024 si sta chiudendo ed è tempo del consueto bilancio di fine anno.
L'anno trascorso ha visto spostarsi in maniera
significativa l'attenzione e le preoccupazioni internazionali dall'Europa al
Medio Oriente, con un imponente allargamento del teatro di guerra, che dalla
Striscia di Gaza ha raggiunto Giordania e Siria, coinvolgendo in maniera più o
meno diretta l'Iran, autentico bersaglio delle politiche di forza
filo-occidentali.
Il massacro di civili compiuto da Israele ha raggiunto ormai cifre inconcepibili, nella tiepida indifferenza della comunità internazionale, che al di là di inverosimili condanne che nessuno avrà mai il fegato di applicare, da parte di entità nebulose ininfluenti, in sostanza con il proprio silenzio ha sancito di fatto il sostegno e l'approvazione della politica di pulizia etnica israeliana.
Sempre dal Medio Oriente ci sono giunte notizie dell'incredibile e pressoché istantanea polverizzazione del regime siriano, uno dei fatti più sorprendenti degli ultimi vent'anni, evento che dimostra come la storia palese non sia altro che l'epifenomeno di trame sotterranee e invisibili, che veramente decidono la storia e che si mostrano solo negli effetti e mai nelle dinamiche efficaci. L'inspiegabile latitanza russa e iraniana sul fronte, infatti, sembrano confermare logiche e accordi che contraddicono in parte le narrazioni più accreditate. Merita una riflessione anche il rebranding dei protagonisti del nuovo governo siriano, passati da tagliagole della peggior specie a moderati e illuminati pii devoti, macchiati solo da un eccesso di zelo giovanile, tutto sommato perdonabile perché in via di redenzione.
Sul fronte europeo, invece, il 2024 ha manifestato
l'evidente e soverchiante primato russo, ormai riconosciuto anche dal
mainstream, con conseguente incrinarsi della compattezza delle forze che in precedenza
hanno sostenuto l'Ucrai-NATO ad oltranza. Il 2024 è stato letteralmente un anno
di terrore nucleare, spettro paventato in ogni occasione e con insistenza per
tentare di mantenere una soglia di legittimazione e mobilitazione disperata a
fronte di una sconfitta che sembra più che mai imminente.
In tutto questo marasma il governo italiano non ha
mancato di confermare appoggio incondizionato a Israele e Ucraina, dimostrando
ancora una volta la propria vocazione gregaria e masochista, in perfetto accordo
con lo schema secondo cui i sovranisti in carriera, tanto più sono incendiari
all'opposizione, tanto più sono pompieri giunti a sedersi sulla poltrona.
Sul medesimo versante, l'imminente insediamento del governo Trump non sembra in alcun modo, malgrado premesse e promesse, capace di spostare di un millimetro l'asse dell'equilibrio internazionale in direzione di una qualche forma di pacificazione o quiete anche solo transitorie. In particolare, segnaliamo che la dichiarata avversione di Trump per Iran e Cina orientano l'idea che la sua volontà di raffreddare l'Ucraina sia solo propedeutica a scaricare sull'Unione Europea gli esiti della catastrofe, per potersi ingaggiare in teatri ben più impegnativi.
Nel frattempo, mentre procede come da agenda il
processo di digitalizzazione e implementazione dell'IA e delle sue
applicazioni, e in Italia si cedono al colonizzatore le infrastrutture
strategiche della quinta rivoluzione industriale, strane e sinistre tecnologie
appaiono nei cieli statunitensi, evocando presagi apocalittici e visioni
escatologiche, forse in vista di un nuovo livello dello stato di emergenza
globale.
Infatti, mentre noi scommettiamo sull'emergenza
nucleare come nuovo strumento di legittimazione di nuove sperimentazioni di
controllo sociale, altri puntano su posticce parodie stellari del Secondo Avvento,
in chiave anticristica.
Il 2025 si apre già denso di inquietudini e sinistri
vaticini. Viviamo un'epoca che, come non capitava da alcuni secoli, manifesta
come la filigrana della storia sia costituita da moventi tutt'altro che gretti
e solidi quali la storiografia di stampo materialista ci ha illusi. Scriveva un
saggio che il sacro, espulso dalla porta, rientra dalla finestra. Solo che
quando vi entra da ladro, indesiderato, indossa una maschera per celare il suo
volto crudele.
Buon anno.