Da un lato si parla delle grandi potenzialità
dell'intelligenza artificiale che, parliamoci chiaro, potrebbe già ora
sostituire gran parte dei lavori umani, dall’altro però non si molla il modello
tradizionale di lavoro di otto ore al giorno con l'età pensionabile a 70 anni.
Regole pensate in una società totalmente diversa,
continuano incredibilmente a persistere, sembrano tutti ipnotizzati.
Costoro parlano ancora di lotte sindacali, di orari
di lavoro, di INPS, senza rendersi conto del punto in cui siamo e senza capire
che i sistemi di previdenza sociale in auge sono stati progettati attorno a un
modello di lavoro tradizionale per una società totalmente differente.
Invece di sedersi seriamente a un tavolo e prendere
atto che il modello delle otto ore, delle pensioni dopo 40 anni è una roba
completamente anacronistica, continuano a fare tira e molla, lo smart working
non va bene, il giorno in meno a settimana è troppo, alziamo l’età pensionabile
a 80 anni ecc ecc
Ma questi ci sono o ci fanno? Domanda retorica,
ovviamente.
Bisogna cambiare immediatamente la percezione del
lavoro e del tempo libero, questo può avvenire solo attraverso un cambiamento
culturale profondo che sradichi concezioni obsolete, ormai insostenibili.
Vanno abbattute tutte quelle barriere sociali,
economiche e culturali che rendono difficile una transizione rapida a nuovi
modelli di lavoro e pensionamento.
Basta ipocrisia. Si
affronti la realtà seriamente, che piaccia o non piaccia le regole vanno
totalmente rifondate.