Non è corretto affermare che non esistano ottimi
film horror di recente produzione, ci sono stati negli ultimi vent’anni
parecchi titoli interessanti.
Quello che però la gran parte delle produzioni horror
recenti non fanno più è creare atmosfere di tensione senza l’utilizzo di semplici
mezzucci.
Molti film horror vecchi riuscivano a fare paura e
creare suspense attraverso la costruzione di atmosfere sinistre. Grandi prove
attoriali, inquadrature, musiche, ombre, suggestione e non esplicitazione, trame
ben scritte, psicologia dei personaggi. Questi erano gli ingredienti
fondamentali per la riuscita di un film horror. Senza l'ausilio degli effetti
speciali moderni, si trovavano soluzioni davvero memorabili, in grado di
terrorizzare ancora oggi.
Adesso la gran parte delle produzioni se non
utilizzano i famosi “jump scare” difficilmente riescono ad ottenere l’effetto
che desiderano.
Ma il punto è che non si creano più atmosfere sottili
e tensioni psicologiche, investendo sull’emotività ello spettatore. Si
preferisce farlo saltare dalla sedia alzando improvvisamente l’audio,
tralasciando tutto il resto. Ecco perché gran parte delle uscite finiscono nel
dimenticatoio dopo un mese, mentre opere come ad esempio “L’esorcista” di William
Friedkin rimangono intatte nel tempo.
È proprio il pubblico di oggi che richiede solamente
salti e adrenalina per poi cestinare il tutto e passare al successivo. In pieno
stile reel di tik tok.
Un pubblico che vive il cinema horror solamente come
passatempo mentre si sbirciano le notifiche di whatsapp in attesa del momento
dello spavento.
Parliamoci chiaro, oggi un giovane si annoierebbe a
morte e guardare un film come Rosemary’s baby.
I film horror, un tempo fonti di esplorazioni della psiche
umana, di critica sociale metaforica, di riflessioni sui tabù, sono diventati nella
QUASI totalità dei casi mero intrattenimento attraverso beceri mezzucci
tecnologici.