Prima di politiche sociali che - per usare un
eufemismo - non incoraggiano la costruzione di un nucleo familiare, e prima
della promozione di una cultura che scoraggia i modelli tradizionali
promuovendo individualismo, eccentricità e narcisismo, il più letale attacco
alla famiglia è stato portato diffondendo una nuova idea di "amore"
coniugale, astratta e irrealistica, tipicamente adolescenziale, in linea con
una società che ci vuole eterni immaturi privi di legami e strutture solide,
soli e indifesi. Il modello di amore odierno si basa sull'idea che il compagno
o la compagna siano una sorta di prolungamento della propria individualità, e
che come tale debbano continuare a nutrire sensazioni e piaceri che in genere
sono elementi di una prima fase della relazione, i quali poi dovrebbero
maturare e trovate la giusta dimensione all'interno di una progettualità dove
all'aspetto emotivo subentrano fattori di ordine spirituale e razionale che, se
da un lato raffreddano gli aspetti più voluttuari della relazione di coppia,
tuttavia costituiscono le basi per un rapporto solido, sensato e orientato.
Questa seconda fase, che è quella funzionale alla costruzione di un nucleo
famigliare, sembra oggi essere espulsa dai modelli di coppia che la società
promuove. Le relazioni devono fermarsi alla fase "innamoramento", per
non giungere mai alla fase "impegno". Quando un rapporto non stimola
più i sensi, non costituisce più una piacevole distrazione, non coinvolge più
con passioni che travolgono o ottenebrano, allora si dichiara finito, perchè ha
perso il lato interessante, la dimensione di intrattenimento. È chiaro che su
queste basi è impensabile la costituzione di qualsivoglia nucleo familiare, il
quale sarà inevitabilmente destinato a disgregarsi perchè certe sensazioni tendono
inevitabilmente a consumarsi e a dileguare nel tempo, se non vi è qualcosa di
solido - quindi di non appartenente alla sfera emotiva - che le nutre e le
rigenera. L'idea tradizionale è che l'amore non sia un piacere, ma un
sacrificio, un donare se stessi all'altro, e un mettere la coppia, e quindi la
famiglia, davanti al proprio interesse individuale, fino al punto da far
coincidere tale interesse con quello della nuova entità a cui si è dato vita
con l'altra persona. È questa idea di sacrificio, anti-edonistica e
anti-individuale che la nostra società abborrisce. È su questa idea che i
legami familiari si strutturavano saldi e i matrimoni duravano una vita intera.
È su questa idea che si poteva pensare un futuro a lungo termine, che
contemplasse progetti comuni che richiedevano fiducia reciproca e dedizione.
Oggi principi come questi sono un'eccezione, ed è naturale che le famiglie si
dissolvano, o semplicemente scompaiano.