Se vuoi puoi tutto. O no?

Se vuoi puoi tutto. O no? Secondo ricercatori Cabanas e Illouz, autori del saggio “Happycracy" la scienza della realizzazione e del successo controlla le nostre vite con effetti potenzialmente devastanti sulla psiche degli individui. L'emancipazione individuale è infatti materia delicata, difficilmente delegabile ad un esperto di marketing o di business. “Cambia, impegnati e realizzati”. Benché i contenuti dei guru del business e del successo appaiano strumenti utili per un’evoluzione personale, il più delle volte non sono niente di più che comfort food per la mente oltre che un pericoloso rinforzo alla narrativa dominante. Mascherata da autorevole opinione di un esperto, la narrazione del successo è il più delle volte una acritica adesione al sistema in cui viviamo in una versione portata all’ennesima potenza ed estremizzata: l’entusiasmo per il contesto neoliberale diventa estetica, smette di essere un ideale e si trasforma in habitus esistenziale: l’individualista motivato. Intelligente e ottimista è il modello che viene proposto per realizzarsi. Il guru è colui che, in quanto vincente, è in grado di insegnare agli altri come sfruttare le infinite opportunità del mondo, apparentemente celate da una coltre di ozio e pigrizia. Chi ascolta diventa un cercatore ossessionato di sé stesso, dei propri errori e dei propri limiti. La chiave della realizzazione, nel lavoro come nella vita personale, è banalizzata in un’eterna trasformazione dell’io che non lascia spazio ad alcuna trasformazione del mondo. La carriera, intesa come corsa solitaria a discapito di tutto, è l’unica dimensione dove esercitare il proprio valore. Sia chiaro, non dobbiamo correre il rischio di generalizzare, dal web possono essere reperite fonti interessanti e utili per il nostro sviluppo professionale. Tuttavia, la direzione intrapresa da molti guru del web ha permesso ai loro messaggi di uscire dal contesto di riferimento per invadere le sfere dell'intera esistenza, diventando un modello di lifestyle. Nonostante la convinzione in un approccio individualista, ottimista e fiducioso la visione del mondo dei guru del web è il più delle volte una stampella del modello socio-economico in cui viviamo. L’estetica del successo non si configura come un modo di vivere individuale ma come rinforzo politico di un sistema prevaricante sui cosiddetti perdenti della società. Rimettere in discussione le contraddizioni del nostro modello non è ingrediente della ricetta del successo. Ansia, narcisismo e depressione sono, secondo molti studiosi, i rischi più comuni legati ad un messaggio troppo legato all'ideologia del successo: non realizzarsi (o non rialzarsi dopo un fallimento) è vissuto come una sconfitta personale di cui vergognarsi intimamente. Forse dobbiamo iniziarne a parlarne, con maggiore attenzione.



A.Sahebi