Le potenze talassocratiche non possono propriamente
essere chiamate Occidente, in quanto la loro caratteristica determinante è
appunto la delocalizzazione, l'informità e l'instabilità fluidica e indefinita
il cui simbolo è l'elemento acqueo, e l'incarnazione archetipica elementare il
mare. Se sono chiamate Occidente, lo sono perchè la loro origine storica è a
Ovest del centro, il continente Euroasiatico, e in quanto luogo del tramonto,
"occasus" del presente ciclo storico. Qualsiasi definizione
geografica autentica ha invece come riferimento uno spazio specifico, garantito
e sicuro, caratterizzato dalla comunione di un popolo, una tradizione e una
cultura con il suolo e la terra in cui essa è radicata e legata da un'origine e
un destino. Questo è il motivo perchè la vera geopolitica come forma di
conoscenza è piu affine alla gnosi tradizionale che alla scienza moderna, in
quanto non può che nutrirsi di una dimensione metafisica e spirituale
sconosciuta alla pseudocultura profana. È anche il motivo per cui la cultura
moderna diffida della geopolitica, se non addirittura la osteggia, in quanto il
suo orizzonte è quello dell'identità e della differenza, l'esatto opposto del
modello imperialista talassocratico, che punta a risolversi nell'uniformità e
nell'indifferenza. Questo per dire che la guerra non è tra Occidente e Oriente,
ma tra le forze dell'informe e del caos, e quelle della forma che è spirito.
Questo è il motivo per cui esiste un Occidente autentico e un Occidente ombra e
doppio che ne è come la nemesi. Eurasia è il luogo in cui l'Occidente autentico
può riposare e ristorarsi nella propria identità nel riferimento a un centro
immutabile. Multipolarità è il nome della forma in cui tale centro articola e
custodisce la differenza delle sue espressioni, in un'armonia corale di pace e
libertà. Utopia escatologica quaternaria.