Irriverente, dissacrante, fuori dagli schemi,
rivoluzionario, profondo, disincantato: tutto questo, e molto altro, era Rino
Gaetano, vera e propria mosca bianca nel panorama, sovente piatto ed omologato,
del cantautorato italiano. Troppo spesso colpevolmente dimenticato da pubblico
e critica, l'autore crotonese, ma romano d'adozione, ci offre tra la metà degli
anni '70 sino alla sua tragica e controversa morte avvenuta nel 1981, una
discografia variopinta, poliedrica, ossimorica, alternando, con straordinaria
disinvoltura, leggerezza ed impegno civile, tradizione ed innovazione,
toccando, con il suo particolare stile, le tematiche più scottanti
caratterizzanti quegli anni tumultuosi, donandoci testi mai banali, pungenti,
sagaci, che puntano diretti alle papille gustative esistenziali di chi si
approccia all' ascolto dei suoi brani. Sempre schierato dalla parte degli
ultimi e pronto a denunciare attraverso la sua musica malcostumi e vizi
dell'epoca, mettendo nel mirino giornalisti, politicanti, falsi perbenisti e
personaggi pubblici, Rino Gaetano è sicuramente un "figlio unico" del
suo tempo. Un autore completo, uno straordinario paroliere, da riscoprire e
rivalutare necessariamente, sfruttando con consapevolezza la sua eredità
artistica, incarnante un'utilissima chiave di lettura per un'analisi critica e
disillusa del nostro presente.