A seguito della consueta emorragia retorica di fine anno, vorremmo chiedere al nostro beneamato Presidente:
1. Come si coniuga, ad esempio, l'elogio e l'appello alla pace con l'invio di armi a nazioni belligeranti, l'assenza di sanzioni a nazioni che fanno stragi di civili, l'astensione dal voto per risoluzioni ONU in vista del cessate il fuoco? In pratica con il finanziamento e l'incoraggiamento alla guerra?
2. Come si sposano le denunce delle condizioni disastrose della sanità e della mancanza di lavoro dignitoso e sicuro, con decenni di scelte politiche volte allo smantellamento dello stato sociale e improntate alla promozione del più cinico liberismo economico?
3. Gli appelli all'unità e alla solidarietà sociali sono compatibili con la discriminazione sanitaria degli ultimi anni, con la recente promozione del conflitto tra sessi e la stigmatizzazione del maschile, nonchè la censura e la condanna di qualsiasi autentica diversità ideologica? L'elogio dei diritti umani e costituzionali (che il Presidente è chiamato a tutelare) è compatibile con le politiche dei governi italiani degli ultimi anni?
4. Il ritiro giovanile da politica e impegno sociale, nonchè la disillusione, l'apatia, la vacuità delle nuove generazioni, possono considerarsi correttamente avversati delle scelte fatte in materia di educazione pubblica, deresponsabilizzazione del ruolo delle famiglie nell'educazione dei giovani, promozione da parte dello Stato di modelli sociali e tipi umani improponibili e deleteri?
5. Infine, la distruzione della millenaria tradizione cattolica attraverso il veleno del modernismo può essere definita come opera di "instancabile magistero"?