Rumore, null'altro che rumore. Litanie di fedeli
devoti alla propaganda, subdole ninnananne per conciliare il sonno, urla feroci
di falsi litiganti, parole luccicanti per ricoprire il nulla di lustrini, per
riempire il vuoto pneumatico di argomentazioni stantie e squallide menzogne.
Nel mentre, i nostri figli sono vittime della
"scienza" e del "progresso", i nostri giovani hanno
ipotecato il loro futuro in attesa di capire cosa vorrà da loro il mercato,
ogni valore od ideale è ridicolizzato, bollato come volgare anticaglia, come
retaggio di un polveroso passato che appare oramai troppo lontano, invisibile
agli occhi, avulso dal cuore, intrappolato nella ragnatela di un tempo vile che
fa del mercimonio senza soluzione di continuità il suo vessillo, del baratto
tra essere e status sociale il suo stendardo.
Nessuno verrà a salvarci. Non ci sarà anima viva che
ci solleverà dalle nostre responsabilità. Udire la voce della coscienza,
tornare a pretendere chiarezza e verità a partire dalla quotidianità è, dunque,
oltremodo essenziale. Sforzarsi, tra mille difficoltà, giorno dopo giorno, di
comprendere quale sia la retta via da seguire, concentrarsi, arrivare al
nocciolo, estrapolarne il midollo, tramutare le paure e le ansie in
motivazioni: questo oggi è l'arduo compito a cui siamo chiamati. Nel
comportamento, nell' agire con coerenza e concretezza, nel silenzio, nella
riflessione che contrastano turpiloquio e vanità, s'intravedono le fiammelle
che delineano la strada maestra. Per vivere, nonostante tutto, al meglio delle
nostre possibilità, senza rimpianti, mentre tutt'intorno s'ode solo rumore.
Null'altro che rumore.