Eudaimonia di Marco Mandrino, pubblicato dalla casa
editrice Passaggio al bosco, è un testo consigliato a coloro e che sono
alla ricerca di una via personale di vita, soddisfacente ed alternativa alle verità preconfezionate date in pasto alla massa,
ma che si trovano in difficoltà quando si tratta di dare una forma ed una
direzione alla volontà di azione.
Il libro si suddivide in quattro parti: la prima
riguarda la ricerca di Eudaimonia ed il suo significato, la seconda
sull’identità necessaria per cercarla (la ricerca presuppone un ricercatore),
la terza affronta le virtù da coltivare e gli archetipi a cui accostarsi per il
suo conseguimento, ed infine la quarta passa in rassegna suggerimenti personali
ma pratici da attualizzare per vivere nel suo spazio. Il libro non si pone come
la soluzione a questi problemi ma al contrario è un tentativo di sradicare
definitivamente ogni certezza a domande apparentemente scontate, come ad
esempio “chi sono io?”.
Chi è uscito dallo stato sub-umano sponsorizzato
dall’Impero del Nulla, come lo chiama nel libro, ha fatto solo il primo passo.
Ha capito che qualcosa non va, ma non sa esattamente cosa, non sa bene neanche
il perché e di conseguenza non sa nemmeno cosa fare al riguardo. Dopo aver
fatto il primo passo è assolutamente necessario continuare la ricerca per
iniziare il proprio cammino in allontanamento dalla matrice di cui si è fatto
parte per prevenire la tragica scelta della pillola blu al posto della rossa,
nonostante la consapevolezza della differenza, a causa della mancanza di
riferimenti.
Decidere di cambiare ad alcune orecchie suona come qualcosa di impossibile a
causa di fattori esterni, ad altre qualcosa di assolutamente scontato se solo
“lo si vuole”. Ciò che entrambi ignorano però è che una decisione in entrambe
le direzioni, diciamo quella di cambiamento e quella di conservazione,
presuppongono una decisione di decidere. Secondo questo paradigma io do una
direzione al mio futuro in base a chi sono oggi, ed oggi sono chi ho deciso di
essere ieri. Questa logica ignora però che lo stesso pensiero è applicabile
all’infinito, oltre il punto d’inizio della mia coscienza e quindi oltre il
punto in quale posso dire di aver “deciso”, e all’infinito oltre ciò. Una volta
presa coscienza quindi ci si sente improvvisamente come dei sonnambuli appena
svegliati, che riconoscendo di aver dormito mentre qualche entità li ha guidati
sull’orlo dello strapiombo, ma ancora assopiti e confusi nel buio della notte,
fanno lo sforzo di provare a cambiare rotta e tornare a casa, sicuramente
sbagliando ed inciampando anche quasi fatalmente su ostacoli lungo il percorso
che il buio e la confusione iniziale rendono difficile identificare, ma che
imparano ad evitare man mano che la vista si adatta e la Presenza torna (o
inizia) a far parte del loro essere.
Se sentite che qualcosa non va siete già in cammino. Non demoralizzatevi se non sapete ancora cosa fare al riguardo. Un cambiamento radicale non è né una banale decisione in direzione sconosciuta né è nelle mani di nessun altro al di fuori di voi stessi. La rivoluzione richiede un approccio di responsabilità radicale, questo libro può essere un aiuto in tale direzione.