Dormienti nel dogmatico sonno dell'Europa a qualsiasi prezzo, in molti continuano, incuranti, a brancolare nel buio di una cecità assoluta e volontaria. Eppure, mai come oggi, sarebbe il caso di stropicciarsi gli occhi con vigore, scrostandosi dalle ciglia le secrezioni che li tengono incollati, aprendoli una volta per tutte dinnanzi ad una realtà che dovrebbe apparire ora nitida anche ai più fedeli al culto del "whatever it takes".
In questi mesi di guerra "ufficiale" abbiamo prestato l'orecchio a bestialità d'ogni sorta. Parole come libertà, democrazia, valori occidentali, pace, sono oramai svuotate d'ogni significato e ronzano, come uno sciame d'api, nell'aria viziata di un clima che si fa sempre più rovente, nell' evolversi drammatico d'una situazione che appare oramai compromessa a causa delle scelte volutamente scellerate dei padroni del vapore. La fantomatica "unione", de facto, getta finalmente la maschera. Colato il cerone che mal celava loschi interessi e vili propositi, ora vediamo la verità nuda, cristallina, scevra da ogni sovrastruttura e mistificazione.
L'Europa capeggiata dagli squali dell'alta finanza,
della moneta unica come metodo di schiavitù e governo, dei banchieri, della
distruzione sistematica delle nazioni designate, dello spread,
dell'immigrazione scellerata, delle sanzioni, della direttiva Bolkestein e
della speculazione indiscriminata, serva delle multinazionali, dello Zio Sam e
delle sue smaniose velleità di dominio economico e politico, mostra a tutti il
suo ghigno, i suoi denti aguzzi macchiati del nostro sangue. Così, come avvenne
per la "pandemia", quando soggetti senza scrupoli scommettevano senza
remore nel mercato del capitale di rischio sulla nostra salute, anche oggi i
medesimi riempiono le loro tasche cavalcando la crisi energetica, senza che
venga messo un freno, mentre milioni di famiglie faticano ad arrivare a fine
mese ed innumerevoli imprese rischiano di chiudere i battenti per sempre. Ma
per carità, si continui pure a sbraitare, nel bel mezzo della tempesta perfetta,
contro i sovranisti, i fascisti, e chiunque metta in dubbio la narrazione
dominante, bellica o pandemica che sia. D'altronde ce lo avevano detto senza
mezzi termini: il sistema va preservato, "ad ogni costo". Ora, senza
dubbio alcuno, abbiamo la certezza di chi pagherà questo costo, a rimetterci
l'osso del collo saranno sempre gli stessi.