Come fu per il green pass, a cui gran parte della
controinformazione e dei partiti della finta opposizione contestavano
l'inutilità nel contrastare la diffusione del "contagio" e
l'illogicità nell'applicazione pratica, così, anche per le sanzioni, lo schema
ricalcato appare il medesimo. Già, perché se il lasciapassare di Stato ha
assolto perfettamente alla sua funzione cristallizzandosi nel nostro
ordinamento ed evolvendosi, de facto, in strumento giuridico atipico, elastico,
mai soppresso e sempre utilizzabile in caso di necessità, anche le
"sanzioni" inflitte alla Russia hanno centrato in pieno
l'obiettivo per cui sono state poste in essere. Creare una crisi che rimodelli
il sistema vigente ed introduca nuovi paradigmi economici, seguendo il solco tracciato
durante la "pandemia", riplasmare l'assetto geopolitico dell'Europa
ripristinando una sorta di cortina di ferro nei confronti del blocco eurasiatico,
scatenare una guerra quasi nel cuore del vecchio continente per fiaccarlo e
terrorizzarne i popoli, (sacrificando il popolo ucraino), distruggere ciò che
rimane della piccola e media impresa nei paesi manifatturieri (Italia in
primis), con costi per l'energia volutamente drogati e conseguenti difficoltà
di produzione, consolidare l'egemonia anglo americana sugli stati vassalli,
sono obiettivi che possono dirsi in gran parte raggiunti. Analizzare la realtà
in compartimenti stagni, non considerando la sincronia degli eventi, il loro
rapido susseguirsi e le conseguenze potenzialmente devastanti prodotte, è,
spesso, il peccato originale di chi si approccia ad analizzare il tempo in cui
viviamo.
Green pass e sanzioni sono un Giano bifronte e di certo stanno centrando gli scopi per cui sono stati creati. L'unica certezza che oggi abbiamo rispetto al futuro che sembra attenderci, è che affronteremo tutto ciò che verrà a schiena dritta, con dignità, con lo sguardo fiero e lo spirito mai domo di chi si è temprato nelle difficoltà enormi di questi anni, consapevoli e non depressi come i padroni del vapore ed i menestrelli del terrore ci vorrebbero.