La natura parodistica del metaverso si evince dal
fatto che, come nel termine metafisica, l'etimologia rimanda a una dimensione
ulteriore, altra e superiore; il metaverso, insomma, dovrebbe essere il luogo
metafisico, lo spazio ulteriore a quello fisico che lo sovrasta e lo contiene.
Tradizionalmente, tuttavia, la dimensione metafisica
è quella principiale, ossia quella che fonda la realtà fisica e la sostiene,
sottratta al tempo e allo spazio e culminante nell'eternità
dell'incondizionato. Da come è stato descritto, invece, il metaverso sarà una
realtà artificiale, una duplicazione sintetica ed edulcorata della realtà
fisica, di cui riprodurrà le possibilità più grossolane e materiali, in una
sorta di cattiva infinità che imprigiona e non libera.
Non a caso, sembrerebbe, il simbolo di Meta è quello
di un infinito deformato e contorto.