Qualcuno di fronte ad un libro scritto da Enrico Ruggeri potrebbe partire prevenuto per via del suo mestiere principale, ovvero il musicista.
In realtà ci troviamo di fronte ad uno dei migliori romanzi usciti negli ultimi anni.
Attraverso la narrazione della storia di una famiglia del dopoguerra, Ruggeri ci racconta le vicende del nostro Paese, un Italia impantanata in vecchie ideologie e in contrasti sociali e politici, funzionali al vero potere tecnocratico.
La famiglia Scarrone è una famiglia medio borghese, Carlo Scarrone è un professore universitario, si sposa e fa tre figli: Mario, Vincenzo e Aurora. I fratelli crescono insieme ma agli inizi del liceo, le loro strade si separano. Mario vive nell’idea che il cambiamento passi attraverso quella rivoluzione dal basso che la sinistra estrema, nella metà degli anni Sessanta, trasforma in lotta armata. Vincenzo invece si sposta a destra, con convinzioni elitarie. Entrambi i fratelli, negli anni delle lotte studentesche, delle brigate rosse, degli assassini, si troveranno dalla parte opposta delle barricate. Dimenticheranno la famiglia, si odieranno e si perderanno nella lotta per l’affermazione di quelli che credevano essere i loro ideali.
Nello straziante finale arriverà per loro un’amara verità.
In un tragico periodo storico per l’Italia, che ha lasciato morti e feriti, il vero potere andava consolidandosi in silenzio rafforzandosi sempre più.
Un ottimo romanzo per capire la nostra storia dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, dell’inganno del divide et impera magistralmente orchestrato dal potere.
Ruggeri non punta il dito verso nessuno, narra l’aspetto umano della vicenda e si riconosce in Aurora, la sorella dei due, l’Amore al di sopra di tutto, emblema della famiglia che mantiene un equilibrio precario ma che resiste grazie anche al potere della musica.
Un libro da leggere per comprendere tanti perché della recente storia di questo sciagurato paese.