Nella nuova normalità siamo tutti malati, anche se sani.
Nella nuova normalità l'interesse collettivo annichilisce il singolo e le sue libertà fondamentali, sotto il prorompente vessillo della salute pubblica, unico bene da tutelare ad ogni costo e con ogni mezzo.
Nella nuova normalità non è contemplato il dissenso, non è consentito il dibattito, non esiste più vissuto ed esperienza, non è lecito porsi domande sullo sconvolgimento circostante, sul profondo mutamento in atto.
Nella nuova normalità si vive distanziati, mascherati, sotto la costante minaccia di chiusure e restrizioni anche se tutta la popolazione fosse "immunizzata", con un quadro normativo cangiante , sempre più stringente ed in perenne evoluzione.
Nella nuova normalità la tua carne, i tuoi nervi, il tuo intelletto, il tuo libero arbitrio vengono compressi e digitalizzati, riducendosi miseramente a QR code, espressione della cessione del tuo corpo alla "scienza" ed allo Stato.
Nella nuova normalità la vita è subordinata ad un lasciapassare totalitario rilasciato attraverso l'inoculazione di farmaci.
D'altronde ce lo avevano detto nel lontano febbraio 2020 che nulla sarebbe stato più come prima. D'altronde se la sono cavata semplicemente con un "andrà tutto bene".