Il 2022 sarà un anno cruciale, e l'Italia, sul piano della sperimentazione internazionale, continuerà ad essere protagonista. Il nuovo ordine sanitario diverrà sempre più stringente, e con ogni probabilità si passerà dal regime dell'estorsione a quello dell'imposizione (ossia dell'obbligo), essendosi il primo scontrato con lo zoccolo duro degli irriducibili. La forma più probabile - ma non la più desiderabile, essendo inevitabilmente meno vincolante - sarà mantenere apparentemente l'impalcatura dello stato di diritto rivestendolo tuttavia di un reticolo di prescrizioni coatte legittimantesi sullo stato di emergenza permanente. L'obbligo di fatto, ossia quando le prescrizioni saranno tali da investire sfere vitali dell'esistenza, sarà dunque, formalmente, adesione volontaria e giustificata. Il cittadino chiederà di essere ammesso in società ma non avrà la possibilità di escludersene. Lo stato di emergenza finirà in quanto eccezione, ma la forma di governo che ha inaugurato sarà introiettata dalle istituzioni, probabilmente con la creazione di organismi o strutture politiche ad hoc che ne prolunghino e normalizzino i poteri. Si tratterà delle prime autentiche strutture di governo post-democratiche, perché non basantesi sul principio rappresentativo e non legittimantesi sulla prassi elettorale. Convivranno con l'istituzione parlamentare, almeno in questa fase, la quale però nel frattempo, svuotata delle sue prerogative, vedrà ridimensionare poteri e competenze a pura funzione di prestigiosa presenza simbolica. Attendiamo inoltre il superamento palese dei dettami costituzionali, che sarà sancito dal perseverare dell'attuale modello di governo autoritario oltre la fine dello stato di emergenza. In particolare, crediamo non sia da escludere la fine della separazione dei poteri nella forma di un super presidenzialismo che accorpi anche funzioni legislative, di garanzia e di governo. L'emergenza climatica si affermerà con prepotenza. Crediamo che l'accelerazione vertiginosa con cui si stanno completando le tappe del nuovo ordine sanitario siano propedeutiche alla necessità di spostare energie e operatività in questo nuovo ambito di interesse. La sua gestione non passerà attraverso stati di emergenza eccezionali, ma avendo già abituato la popolazione alla nuova disciplina sociale, si applicheranno i frutti della sperimentazione degli ultimi due anni a questa nuova esigenza. Prepariamoci a lockdown/razionamenti energetici (o qualcosa di analogo) e alle varie forme di ricatto ed estorsione sociali che ci sono note. Il tutto in un clima di crisi economica del ceto medio che aprirà a forme sempre più vincolanti di soccorso statale e relativa dipendenza e indebitamento. Sul piano internazionale attendiamo invece il consolidamento del prestigio di Draghi, il quale grazie al sangue degli italiani (letteralmente, visto i tassi di inoculazione), ha dimostrato di avere le carte in regola per guidare senza scrupoli il nuovo corso dell'UE. Tutto questo, si intende, se le cose seguiranno il loro corso senza rivolgimenti, cambi al vertice o sconvolgimenti epocali. A Dio e agli uomini l'iniziativa.