Le masse rifiutano la propria responsabilità
collettiva, e accettano lo scambio “gestiteci l’esistenza e dateci Netflix”
per pura e semplice codardia.
Poi ciascuno trova le scusanti che gli sono più
congeniali per giustificare questa codardia: gli individui meno raffinati si
accontentano di un generico “son cose più grandi di me”, e dunque un professore
insigne di economia certo potrà decidere meglio di me. Gli individui che
posseggono strumenti più raffinati evocano a baluardo “la comunità
scientifica”, che poi è ovviamente il coro del sistema, emarginando per
definizione ogni voce dissidente e squalificandone le opinioni in quanto “fuori
dal gregge”. Così chi propone di cambiare le regole del gioco viene considerato
semplicemente come “uno che non sa giocare”.
Come è possibile? Semplice, è COMODO. Ci sono
schiere di esperimenti psicosociali che lo mostrano: fai vedere un pannello
azzurro a venti persone di cui diciannove affermino che è verde. Il ventesimo
potrà avere qualche esitazione, poi dirà che è verde pure lui. Chi glielo fa
fare di sembrare quello strano? Faglielo fare ogni giorno per tutta la vita, e
a 45 anni sarà il primo a imbracciare un fucile contro chi si azzardi a dire
che è azzurro: avrebbe troppo da perdere con se stesso a rimettersi in
discussione a quel punto.
Pura codardia, d’altronde è più facile drogarsi di sport che capire il nostro desiderio di conflitto; è più facile stordirsi in discoteca e poi preoccuparsi delle rate della macchina che domandarsi perché abbiamo bisogno di ballare o di muoverci; è più facile considerare pazzo (alien-ato, alien-are) un serial killer che andare a vedere che cosa ha in comune con noi.
I pochi, ricchi e potenti cattivi che molti
vogliono vedere dietro la miseria delle proprie esistenze non arrivano dalle
stelle, e se anche arrivassero dalle stelle, siamo noi ad averli chiamati
perché facessero esattamente questo: decidere delle nostre vite, della realtà e
dell’identità che subiamo, semplicemente per evitare a noi di prenderne
coscienza e possesso.
Ray Bradbury l’ha scritto in modo assolutamente
chiaro: costoro non ci vengono imposti da nessuno, siamo noi che li vogliamo.
Viviamo un’epoca di codardia imperante.