Cosa significa veramente amare l'umanità? Che tipo di umanità ama chi si definisce con orgoglio "globalista"? L'umanità che ama il globalista è un'umanità senza spirito né corpo, senza radici. Essa, nella sua concezione, è una massa informe che si muove telecomandata, che ha sacrificato sull'altare del nuovo mondo l'autodeterminazione. Il globalista non ama tradizioni, folklore, arti, mestieri, ma solamente l'"uguaglianza".
Un' "uguaglianza" che ha il sapore della
vera discriminazione, una parità imposta che uccide ogni microrealtà. Amare
veramente l'umanità significa amare ogni popolo, in ogni sua particolarità e
manifestazione. Amarla significa esaltarne e rispettarne il
"Volksgeist", lo spirito di ogni nazione, non mortificarne il senso
più profondo. Tutto il resto è legittimazione di una moderna schiavitù, senza
catene. La forma di servitù più subdola a cui l'uomo sia stato relegato nella
sua storia.
Il fenomeno del razzismo nelle nostre società è più pronunciato proprio perché andiamo verso l'uniformità. Cioè, quando non si riconosce la diversità delle persone, la giusta diversità delle persone, allora si creano fenomeni di reazione, come può essere il razzismo. Non è un caso che nella società multirazziale più forte, quella americana, il razzismo abbia mietuto vittime molto più che altrove, nei nostri anni. E quindi crediamo che sia importante recuperare il valore e la cultura delle differenze e rispettare le altre culture in quanto tali. Perché un grande errore è credere che tutto sia intercambiabile. Come le culture che appartengono al mondo orientale o al mondo nero, per intenderci, non sono rappresentate, perché ormai viviamo in un'unica cultura. Invece solo riconoscendo valore alle altre culture, noi possiamo riconoscere valore anche alle persone, che sono di razza differente. E quindi è importante acquisire questo. Crediamo che l'argine più forte al razzismo non sia l'idea di una società mondiale, ma sia, al contrario, di un società che rispetti le differenze e che quindi rispetti un uomo africano in quanto tale, rispetti un uomo indiano perché indiano, con la sua cultura, con la sua tradizione. Il vero nemico del rispetto delle differenze è proprio la società uniforme.