L’anno 1517 rappresenta il primo gradino della
discesa.
E l’anno in cui Lutero, il monaco apostata, lancia
la sua sfida a Roma e inizia quel movimento che fu chiamato impropriamente e
continua ad essere chiamato "riforma", ma che in pratica deve essere
chiamato "ribellione" e "apostasia".
Dopo il 1517 l’Europa, riunita religiosamente
sotto un solo Capo, il papa, non sara più quella di prima. Sarà quella che oggi
politici e sociologi vorrebbero con tanto sforzo e con dubbio successo far
tornare: l’Europa unita.
Molte sono le cause che hanno portato al
luteranesimo e molti sono gli aspetti che la nuova eresia presenta. Non è
nostro compito analizzare queste cause e questi aspetti - e non sarebbe qui il
posto adatto per farlo - quanto piuttosto vedere l’opera del maligno in questa
immane tragedia che aveva colpito la Chiesa e l’umanità.
Con Lutero il teocentrismo diventa antropocentrismo, anzi soggettivismo. In
luogo della visione obiettiva diretta all’edificazione del regno di Dio,
sottentra la considerazione soggettiva delle cose. La forza universale,
creatrice della socialità del Medioevo, cede sempre più il passo
all’individualismo moderno distruttivo di ogni socialità.
Il soggettivismo individualista si costruisce una
religione tutta a misura d’uomo, accettando e ritenendo quello che piace e
rifiutando quello che non piace senza entrare nel piano generale concepito in
precedenza. Una religione che conserva ancora il nome e la targhetta di
"cristiana", ma che rigetta l’autorità del papa romano su cui è
fondata la vera ed unica chiesa di Cristo, che riduce il numero dei sacramenti,
abolisce il sacerdozio gerarchico, cancella dal canone dei libri sacri gli
scritti che non collimano con le proprie vedute. La fede stessa, che è
proclamata unica garanzia di salvezza, è presentata e definita arbitrariamente.
L’uomo privato della sua libertà – non "libero arbitrio" diceva
Lutero, ma "servo arbitrio" - diventa un automa irresponsabile,
zimbello della passione e della tentazione senza possibilità di emanciparsi e
di risorgere.
Il protestantesimo portò la rottura con la Chiesa di una gran parte
dell’umanità cristiana, distrusse cosi la prima e più concreta unità religiosa
dei popoli e ostacolò la chiesa nella sua opera di edificazione del regno di
Dio.
Il distacco dell’umanità dalla Chiesa doveva
necessariamente niente portare anche al distacco dell’umanità da Cristo, perché
la Chiesa è per sua essenza e per sua missione la continuatrice della vita e
dell’opera di Cristo sulla terra. E il distacco da Cristo doveva, a poco a
poco, portare al distacco da Dio.
Dalla distruzione della fede in Dio doveva
derivare il crollo della solidarietà umana, del sentimento di fratellanza fra
gli uomini che trova la sua ragione d’essere e il suo fondamento solo nella
fede in Dio.
La cosiddetta "riforma" ha
visto le esigenze del Corpo mistico di Cristo negate dalla maggior parte
dell’Europa che a quel tempo era tutta cattolica. Questo significa rigettare
l’ordine stabilito da nostro Signore Gesù Cristo pure sforzandosi di conservare
la fede nella sua divinità. Per gli ebrei era questo un enorme passo avanti
perché voleva dire l’abolizione della supremazia del Corpo mistico di Cristo
sopra molti stati. Lo Stato prese il posto di Cristo in tutti quei Paesi che
avevano abbracciato il protestantesimo. Così un’entità puramente naturale si
arrogò da se stessa funzioni e autorità divine organizzando quella particolare
forma di religione fatta di una mistura di elementi naturali e di elementi
soprannaturali come fosse un ministero di stato.
Il protestantesimo ha rifiutato Roma, ha rifiutato
la Chiesa e ha messo al suo posto il "libro", la Bibbia, con l’idea
che lo Spirito Santo insegnasse ad ognuno, con l’aiuto della Bibbia, tutte le
verità religiose. In pratica si è avuto tutto il contrario.
Senza un magistero autorevole che potesse definire
i dubbi e mettere luce alle controversie, ne é derivata una pletora di sette,
di movimenti e di gruppi fanatici, tutti riferentisi all’autorità della Bibbia,
dove non é più possibile discernere la verità dall’errore. Per questo vediamo
nascere nel protestantesimo la massoneria, l’illuminismo, il puritanesimo, il
pietismo, i battisti e gli anabattisti e tutti quei movimenti talvolta in
contrasto tra loro, ma sempre uniti e solidali quando si tratta di ostacolare e
di combattere la vera Chiesa di Cristo, la Chiesa di Roma.
Fonte: da “La Civitas Satanae all’assalto della
Civitas Dei” (P.Calliari)
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Lutero era un monaco agostiniano (entrato in monastero per sfuggire a una
vendetta privata) che trasse pretesto da una pretesa "corruzione"
della Chiesa per fondare una religione completamente nuova. Per questo è
inesatto parlare di "Riforma".
Infatti se il problema fosse stato davvero costituito dalla vendita delle
indulgenze, delle cariche ecclesiastiche e dalla non osservanza del celibato
ecclesiastico, si sarebbe potuto benissimo ovviare a tali abusi semplicemente
eliminandoli. Non era la prima volta che la Chiesa si autoriformava sotto
l'impulso di Santi (pensiamo a san Francesco), e lo stesso Lutero venne
invitato al Concilio di Trento per esporre le sue tesi. Ma non ci andò. Ormai
si era spinto troppo in là ed aveva rivelato dove realmente voleva andare a
parare. Personalmente ossessionato dal sesso, dal demonio e dal peccato,
proprio la notte di Ognissanti del 1517 (per coincidenza è la "notte delle
streghe") affisse le sue famose "Tesi" sulla porta della chiesa
di Wittemberg, la prima delle quali diceva che «tutta la vita del cristiano
deve essere una penitenza». Questa allegra prospettiva fu puntellata con tutta
una serie di rivendicazioni che, di fatto smantellavano completamente il
Cattolicesimo: abolizione della gerarchia ecclesiastica perché ogni cristiano
può interpretare da solo le Scritture, abolizione del culto dei Santi e della
Madonna, sostituzione della Messa (in cui si ripete il sacrificio di Cristo)
con una semplice commemorazione dell'Ultima Cena, abolizione degli ordini
religiosi e della Confessione.
Naturalmente finì come doveva finire: se ogni cristiano è libero di
interpretare le Scritture come vuole perché dovrebbe interpretarle come dice
Lutero? Infatti già durante la sua vita le sètte protestanti si moltiplicarono.
Ma lui instaurò un clima di terrore e ricorse ai prìncipi tedeschi per reprimere
nel sangue ogni dissenso. Cominciarono le guerre di religione e la Cristianità
si spaccò per sempre. L'Inghilterra di Enrico VIII, la Munster degli
Anabattisti, la Ginevra di Calvino, la Scozia di Knox e la Francia degli
Ugonotti divennero teatro di massacri senza fine, a cui si poté porre termine
solo con il compromesso del "cuius regio eius religio". Adesso ogni
suddito doveva obbligatoriamente professare la religione dello stato in cui
viveva, cosa che portò all'instaurarsi di inquisizioni e alla repressione di
ogni diversa religione all'interno di ogni stato. Le idee protestanti, in tutte
le loro forme, veicolate attraverso la nuova invenzione della stampa, crearono
dappertutto fermenti, rivolte e stragi.
Le novità introdotte dalla cosiddetta Riforma furono: la dottrina della
predestinazione e l'impossibilità della Confessione liberatoria, che
determinarono una psicologia pessimistica (da qui la plumbea
"austerità" delle popolazioni nordiche). La sottoposizione della
religione allo stato e la conseguente creazione di chiese nazionali abituò i
protestanti all'obbedienza al governo, con la stessa intensità con cui prima si
doveva obbedire a Dio stesso. Le donne, private anche della possibilità
della carriera ecclesiastica, finirono "angeli del focolare" e
vennero relegate in ruoli esclusivamente casalinghi. La sessuofobia di Lutero
venne portata ad esasperazione dai Puritani inglesi, i quali la trapiantarono
in America. Non è un caso se è proprio in quella nazione che i presidenti sono
costretti alle dimissioni se scoperti in flagranza di adulterio. Il bigottismo
sessuale, poi, genera il suo contrario per reazione: infatti la rivoluzione
sessuale rockettara e poi sessantottina è partita proprio dagli Usa. Ancora:
Lutero vietò le immagini sacre, costringendo l'arte alla sola musica: per
questo motivo le zone protestanti partorirono da allora in poi praticamente
solo musicisti. Infine i "pastori", perché sposati, divennero
facilmente ricattabili dal Potere (lo si è visto nei regimi comunisti e nazisti:
solo i preti cattolici hanno potuto resistere).
La drastica diminuzione delle feste e della "gioia di vivere" (come
si fa, infatti, a sapere se si è "predestinati" o meno?), ha prodotto
quel concentrarsi nel lavoro, quel reinvestire continuo, quella attitudine
all'irregimentazione, quello sfruttamento degli operai (i poveri, come
nell'Antico Testamento, sono tali perché "peccatori", non
predestinati), quella propensione all'alcool (non si può sempre fingere una
virtù che non si ha: ogni tanto bisogna "rilassarsi") che è assente
nei paesi latini, quel reprimere la manifestazione pubblica dei sentimenti che
porta da un lato all'ipocrisia, dall'altro allo sbracamento (impeccabili di
giorno e ubriachi fradici il week-end; il "minuto di silenzio",
l'occultamento delle emozioni ai funerali e gli hooligans; e così via), ma ha
determinato l'ineluttabile superiorità economica e militare dei paesi
nordici. Questo tipo di mentalità da "predestinati",
incontrando il darwinismo, ha generato il razzismo biologico, prima totalmente
sconosciuto. Si noti come il fenomeno dei serial killer sia partito
dall'Inghilterra (il famoso Jack lo Squartatore) e dilagato negli Usa. Dagli
Usa sta conquistando il mondo. In personalità fragili un peccato è
irrimediabile (non c'è la Confessione); la mentalità e l'educazione puritane
fanno il resto. Si noti come nei film anglosassoni non si mangi quasi mai: si
beve. Nel West c'erano i saloon, dove si beveva ma non si mangiava. E da dove
ogni tanto le benpensanti nerovestite della città facevano cacciare le
"svergognate" ballerine.
Della grande tragedia che distrusse l'unità cristiana cosa è rimasto? Chi,
oggi, pensa ancora che le buone opere non servano a niente? Chi crede in un Dio
che ha predestinato al paradiso solo alcuni, mentre tutti gli altri sono
dannati qualunque cosa facciano? Chi è spiacente che tutti i capolavori
dell'arte sacra non siano stati distrutti? Chi vorrebbe al potere solo persone
in "stato di grazia"? La storia e il buonsenso hanno dato ragione al
Cattolicesimo "papista", piaccia o no. Certo oggi sono molti quelli
che si rivolgono a nuovi culti o a vecchi culti riverniciati. Ma il mix di
spiritismo, astrologia, reincarnazionismo chiamato New Age, ha davvero maggiore
attendibilità scientifica di Babbo Natale? Il neo-buddismo è una religione? No,
è una filosofia tutto sommato nichilista. Il suo fondamento (nelle sue infinite
varianti) è questo: liberarsi dal desiderio per liberarsi dal dolore, evitare
le cattive azioni per uscire dal ciclo delle reincarnazioni e raggiungere il
Nirvana (cioè il Nulla, dove non c'è dolore, ma neanche gioia). Se uno soffre
non ci si può far niente: è il suo karma; è stato cattivo in una vita
precedente. In fondo queste "religioni" sono la proiezione mistica
(insopprimibile nell'uomo) dell'edonismo imperante. Ognuno si crea una sua
religione-fai-da-te, con un Dio che è a propria immagine e somiglianza.
Anche il proliferare di stregoni, maghi e cartomanti ha lo stesso scopo: star
bene ed avere fortuna. Molti cercano di ovviare al proprio disagio esistenziale
tuffandosi in una qualsiasi delle offerte che l'attuale "supermarket delle
religioni" mette a disposizione.
Ma la ricerca di Dio, cioè della Verità (che non può essere che una), può
esigere il contrario. Il Cristianesimo, infatti, non ti propone benessere, ma
la Croce. La Verità, ti dice, ha questo prezzo; i vantaggi li vedrai dopo.
Insomma chi afferma di cercare la Verità, ma in realtà cerca solo se stesso,
non trova affatto Dio. Lo trova solo chi cerca Lui, anche a costo di dover
rinunciare a se stesso.
Fonte: "Fregati dalla scuola", R.Cammilleri (Ed. effedieffe)