L’assurdità della pseudoscienza moderna si rivela
nel fatto di non capire esattamente a che cosa si applica; mentre il suo modo
di operare, senza la minima base culturale qualificata da un’antica tradizione,
mette continuamente in moto elementi il cui carattere sottile le sfugge. Lo
psicanalista - apprendista stregone del secolo XX - maneggia cosi in modo
irresponsabile forze di cui ignora la precisa natura.
E’ sintomatico constatare che Freud studia il
Super-io, mai il Supercosciente. Al contrario, dedica le sue cure più attente a
ciò che stagna nei bassifondi dell’uomo, il Subconscio – serbatoio d’entità
nocive. Ora il sondaggio retrogrado dei ricordi è un genere d’intervento
particolarmente pericoloso, visto che porta a perforare una zona d’oblio
mediante la punta affilata della rievocazione.
La propulsione verso il basso, che distrugge
l’inerzia protettrice che copre il subconscio, provoca un fenomeno di contro-illuminazione.
Il paziente, a causa di quest’ apertura
insidiosamente socchiusa e da quel momento mai richiusa, si trova alla mercé
degli influssi malefici che l’invadono.
La maggior parte dei casi di possessione provengono dalla lenta ascesa di
quest “acqua putrida”, fatta cli rifiuti che il filtro della coscienza aveva
respinto per timore di contaminazione. La maggior parte dei malati affetti da
psicosi sono in realtà degli aspiranti alla possessione, che la psicanalisi
finisce di trasformare in posseduti veri e propri.
In termini esoterici, voler far passare nella coscienza ciò che deve restare
nel subconscio in virtù d’una difesa naturale dell’organismo, è non solo
gettare “acqua sul fuoco”, ma rischiare di paralizzare il superiore riportando
l’inferiore al suo livello; ossia “spegnere per sempre il fuoco”. Ma la
pseudoscienza che preferisce l’oscurità dogmatica al riconoscimento
dell’occulto, rifiuta d’abbandonare la sua dimensione rassicurante,
artificialmente razionale, tradendo così il fine stesso della scienza
autentica, per la quale nessun campo e proibito. Colui che decide di progredire
sulla strada giusta deve adoperarsi coraggiosamente per sostituire alla ragione
chiusa, quantitativa, una ragione aperta, qualitativa.
In merito alle falsificazioni che la terapia
freudiana trae con sé, tre ultime osservazioni s’impongono:
1. Lo psicanalista, per definizione, rivolge le
sue cure a un essere umano in stato di turbamento e di debolezza, preda tanto
più docile di ogni sovversione dello psichismo inferiore: a differenza dello
Yoga, la cui pratica è di pertinenza solo d’individui equilibrati, infiammati
da un’alta esigenza, già impegnati sulla Via della spiritualità. A questo
proposito, segnaliamo la funesta attività di quelle scuole di Yoga che fioriscono
un po’ dovunque in Occidente per motivi di lucro, e che servono da rifugio
soprattutto a esseri angosciati incapaci di adattamento, tormentati da nevrosi
diverse.
2. Esaminare i sogni ordinari attraverso una vasta
gamma d’interpretazioni non può portare che a un falso simbolismo privo di quei
contenuti superumani che, soli, rendono autentici i simboli. In realtà,
per ignoranza o per incapacità di risalire alle fonti, le considerazioni
psicanalitiche dei sogni portano alla ribalta solo l’infraumano nei suoi
aspetti più degradanti.
3. Sottolineiamo infine un’esigenza significativa
dell’incongruità antinomica del trattamento: l’obbligo per chi voglia diventare
psicanalista d’essere egli stesso prima psicanalizzato. E riconoscere al
candidato, per praticare, la necessità di una trasformazione contro natura.
L’operazione che, come s’è visto, ha per risultato di scacciare lo spirituale a
vantaggio dello psichismo inferiore, é un atto di magia nera - parodia della
scienza vera -, realizzandosi la trasmissione iniziatica in maniera subalterna,
senza il sostegno di alcuna conoscenza del divino. E l’aspirante analista, per
avere ciecamente seguito questa via “a ritroso”, si ritrova dall’altro lata
della vita, quello sbagliato.
Aggiungiamo che lo psicanalizzato - medico o
paziente che sia - se riesce a sottrarsi a un certo punto della cura alle forze
nefaste a cui e stato irresponsabilmente consegnato, ne porterà quanto meno,
per il testo dei suoi giorni, il segno indelebile. E questo si manifesterà
attraverso una mente dai contorni divenuti rigidi, A tal proposito René Guénon
osserva acutamente che non bisogna confondere la terapia freudiana con la
“discesa agli inferi” iniziatica, sperimentata dai grandi poeti e dai mistici.
.
In conclusione, si ha il diritto di domandarsi se
si debba disperare della psichiatria. Non lo crediamo, perché esiste una
terapia salvatrice situata al polo opposto della scienza moderna.
La psicanalisi considera la condizione del malato
mentale come definita dalla sua storia personale. Immaginiamo il paziente che
risale il corso del tempo, alla ricerca di tutti gli incidenti che hanno potuto
ferirlo, delle vergogne che ha lasciato dietro le spalle, delle debolezze,
delle viltà ricacciate nell’oblio... Davanti a queste realtà svelate, che egli
non può negare né disconoscere, l’infelice diviene consapevole di trovarsi
nella trappola di una situazione senza uscita e perciò senza aspettative, perché
non si può rifare il proprio passato. Lo psicanalista ha ottenuto il bel
risultato di costringere il suo paziente a rifiutarsi ogni perdono.
La sola terapia positivamente rinnovatrice è
quella che permette al malato mentale, cancellando il carattere distruttivo di
ciò che è stato, di volgersi con decisione all’avvenire; e a questo scopo obbligarlo
a operare sul presente. Come? Adoperandosi a rivitalizzare l’essere che soffre,
restituendogli la pace e l’equilibrio, suscitando in lui la speranza,
eliminando pazientemente angosce, autopunizioni, false pieghe dell’anima;
facendone un essere nuovo per il quale la vita comincia in d’ora con
possibilità intatte. Condurre il paziente ad affrontare l’esistenza, vuol dire
innanzi tutto attrarlo a operare su se stesso. Scoprire allora che il presente
contiene in germe le determinazioni future, e che i problemi del momento hanno
il loro giusto valore.
Fonte: “La scienza oscurantista”, J.Josipovici
(Rusconi editore)