The Devil Doll fu il penultimo film del geniale regista americano Tod
Browning, un artista fuori tempo, sempre oltre la convenzionalità del cinema a
lui contemporaneo.
Le sue tematiche macabre per l'epoca, la sua
particolare grammatica filmica, il non rispetto per i canoni standard ed il suo
saltellamento continuo tra più generi nello stesso film anticiparono di almeno
trent'anni nuovi modi di girare pellicole.
Il film è uno di quei classici che non conoscono
invecchiamenti sia da un punto di vista tecnico che di contenuti.
Nel 1936 Browning mescolava melodramma, giallo,
horror e noir in una pellicola unica attraverso una sceneggiatura
strepitosa(grazie alla collaborazione di Eric von Stroheim), una fotografia
magistrale e degli effetti speciali di rimpicciolimento che risultano
incredibilmente efficaci tutt'oggi.
Dopo la morte di Lon Chaney, grandissimo
collaboratore in capolavori come "The Unknown", toccò a Lionel
Barrymore il difficile compito di divenire portavoce del folle universo del
regista statunitense. Assieme a lui una fascinosa Maureen O'Sullivan ed una
allucinata Rafaela Ottiano.
La trama vedeva un banchiere che evaso dalla
cella, si travestiva da anziana signora per aprire a Parigi un negozio di
giocattoli, in realtà veri esseri umani miniaturizzati attraverso una sostanza
magica scoperta da uno scienziato. Gli esseri, una volta ridimensionati
diventavano degli eccellenti schiavi, completamente privi di volontà e il
protagonista decideva così di servirsene per vendicarsi di tutti coloro che
avevano avuto un ruolo nella sua condanna.
Le tematiche sembrano giungere direttamente da un
romanzo di Dumas, difatti troviamo in sequenza l'ingiusta accusa, la
detenzione, la fuga ed infine la vendetta.
Ma in realtà il film in principio doveva esser
fedele al romanzo di Abraham Merritt "Burn, witch, burn! ", in cui al
posto dello scienziato sarebbe dovuto apparire uno stregone vudù a trasmettere
le sue conoscenze al protagonista.
In ogni caso le scene macabre descritte nel libro
di Meritt che Browning voleva portare su schermo non furono approvate ad Hollywood,
così sceso a patti con la casa di produzione(come sempre nella sua controversa
carriera), il regista decise di modificare la sceneggiatura, ma anche lì fu
ostacolato e alla fine di tutto si decise per altre scelte in cui Browning non
venne neanche più preso in considerazione, persino il titolo fu
modificato(Witch of Timbuctoo era la scelta originaria di Tod).
Tuttavia, nonostante un finale buonista messo in
piedi all'insaputa di Browning (che aveva invece optato per il banchiere che
finiva selvaggiamente ucciso da coloro che aveva miniaturizzato per attuare la
vendetta), il film risulta una perla immortale nel panorama cinematografico
mondiale.
La pellicola si fece apprezzare per le sue
visionarie scelte figurative accompagnate da una recitazione superba di
Barrymore, indimenticabile nel suo travestimento da vecchina.
Attraverso giochi di luce inquietanti, miniature
umane, delitti e passioni si dispiegavano psichedeliche sequenze che solamente
il genio di Browning poteva realizzare negli anni '30.
The Devil Doll, oltre alla sue scelte stilistiche
che fecero scuola, riuscì anche a ricreare quella suspense che rese celebre
Hitchock negli anni successivi.
Gioiello.