Essere ipocriti è un lavoro.
L'ipocrisia non è un semplice vizio, ma un vero e
proprio mestiere a tempo pieno. Pensiamoci, dissimulare quotidianamente non
richiede una grande dedizione?
L'ipocrita è come un attore che non può mai lasciare
il palcoscenico, deve mantenere la sua facciata in ogni momento, calibrando
ogni parola, ogni gesto, ogni espressione del viso.
La vera maestria dell'ipocrita sta nella sua
capacità di ricordare quale versione di sé stesso ha mostrato a chi, quali
bugie ha raccontato e a chi, come mantenere coerente la sua narrazione
attraverso diverse situazioni e interlocutori, come modulare le sue reazioni
per non tradirsi mai.
L'ipocrita non può essere mai spontaneo, autentico,
semplicemente se stesso.
La sua vigilanza continua diventa una prigione, le
sue bugie diventano le sbarre della sua cella.
Possiamo dire che l'ipocrita è un vero e proprio
autorecluso.
In un mondo in cui l'ipocrita sembra avere sempre la
meglio, ricordiamoci che l'autenticità ha il vantaggio di non richiedere un
copione da memorizzare. E questo fa tutta la differenza del mondo. Prima o poi
tutti i nodi vengono al pettine.